La storia
Ida Palomba nasce a Torre del Greco il 19 Luglio del 1914.
Sin da giovane sente forte il desiderio di dedicare la sua vita al Signore tanto che i suoi genitori, Aniello e Grazia,con una lettera datata 28 Giugno 1935, indirizzata all’Istituto delle Suore della Carità a Regina Coeli a Napoli, autorizzano l’entrata di Ida nell’ Istituto. Così il 12 Marzo 1939 c’è la Vestizione dell’abito del noviziato e Ida, in quell’occasione assume il nome di Suor Maria Grazia.
Il 25 Marzo dello stesso anno Ida (Suor Maria Grazia) fa la prima professione dei voti temporanei. Sono anni di grande gioia per la giovane Ida, felicità testimoniata dalle numerose lettere inviate ai genitori, nelle quali esprime la consapevolezza di aver scelto la strada giusta, quella di seguire il Signore.
Ma l’imprevisto è dietro l’angolo. Infatti la giovane Ida, molto cagionevole di salute, comincia a sentirsi male provocando molta preoccupazione soprattutto alla mamma Grazia che, a sua volta, vorrebbe subito riportarla a casa. Ma Ida rassicura i genitori sul suo stato di salute e insiste nel voler rimanere in istituto. Ma quando la situazione precipita e Ida sta veramente male, papà Aniello e mamma Grazia, in accordo con la Madre Superiora, decidono di farle abbandonare l’istituto e portarsela a casa.
Fu davvero un momento difficilissimo per la giovane Ida costretta, suo malgrado, a rinunciare al suo desiderio di rimanere suora. Sono mesi molto duri,durante i quali però, Ida decide di consacrare la sua vita al Signore in un altro modo: poiché non sente la vocazione per la vita matrimoniale, decide di dedicare tutta la sua esistenza alla cura degli ammalati, dei poveri, e di coloro che sono nel bisogno. E da lì comincia tutta un’altra storia, una storia fatta di volontariato, di assistenza, di carità vissuta a 360°, fatta di semplici gesti di amore, di altruismo, di generosità, di umiltà.
Così Ida, all’inizio degli anni ’50, insieme ad altre persone interessate a quest’ opera di carità, forma il Gruppo Unitalsi di Torre del Greco che, silenziosamente, con l’aiuto di Dame, Barellieri e di Medici svolge un lavoro assiduo di aiuto morale e materiale a favore degli ammalati presenti sul territorio. Il Gruppo, all’inizio piuttosto piccolo, comincia a diventare sempre più grande e tantissimi giovani, affascinati dal carisma di Ida, desiderano far parte del Gruppo che, dopo qualche anno, diventa una vera e propria sottosezione Unitalsi la cui Presidente non può che essere lei: Ida Palomba.
Intanto Ida diventa anche Ministro Straordinario dell’Eucarestia e non è raro vederla portare la S.Comunione ai malati nelle loro case. Nel frattempo l’Unitalsi di Torre del Greco continua a “crescere” e Ida è sempre più assorbita dai suoi impegni associativi e, pur vivendo con i genitori, non si vede mai in casa! Intanto l’Unitalsi è sempre più sostenuta da tutto il territorio torrese che ha sempre “toccato con mano” le lodevoli iniziative di Ida e dei suoi più stretti collaboratori.
Lo stesso Clero torrese ha sempre appoggiato l’opera caritatevole
dell’associazione tanto che, molto spesso, tanti sacerdoti della città, capeggiati da Mons. Michele Capano, partecipano ai pellegrinaggi a Lourdes con l’Unitalsi. Siamo nel 1958 e lo stesso Sindaco di allora, l’Ing. Leonardo Mazza, quell’anno chiede di partecipare al pellegrinaggio a Lourdes come barelliere! Ormai tutta Torre del Greco è completamente “innamorata” dell’Unitalsi… Ma il sogno di Ida è un altro: creare una Casa Famiglia. Viene fatto un progetto di massima, viene gettata anche la prima pietra e viene scelto anche il nome, nel caso il progetto si realizzasse: CASA FAMIGLIA – SORRISO DI LOURDES.
Nel frattempo Ida si impegna fortemente ad organizzare una Colonia Estiva, cio è accogliere gli ammalati e i poveri in una qualsiasi struttura per un mese intero. E allora va alla ricerca di locali adatti per lo svolgimento della Colonia. Finalmente anche questo suo sogno sta per realizzarsi: le viene concessa la Foresteria dei Padri Redentoristi del Colle S. Alfonso a Torre del Greco e fino al 1970 la colonia si svolge lì,di solito dal 20 Agosto al 20 Settembre. Sono tantissimi gli ammalati che “bussano” alle porte della colonia per essere ospitati da Ida che, dal canto suo, non dice di no a nessuno. Nel 1972, poi, la Colonia si sposta nell’Orfanatrofio Nostra Madre del Buon Consiglio,sempre a Torre del Greco, e lì dura dal l’1 al 30Settembre. Intanto Ida conosce e fa amicizia con una famiglia torrese che gestisce una scuola materna alle falde del Vesuvio: i coniugi Luigi e Maria Paolillo. L’aria che si respira in quella zona è davvero salubre e Ida ha il sogno, nemmeno tanto nascosto, di far svolgere la colonia proprio da quelle parti. I Paolillo, diventati ormai amici di Ida, dimostrando un’immensa generosità, le offrono l’opportunità di far svolgere la colonia proprio nella loro scuola.
E’ il 1979 e cominciano gli anni della Colonia alla Scuola “La Ginestra”… Cambiano le strutture, ma lo spirito che anima Ida e la colonia è sempre lo stesso: dedicarsi completamente agli ammalati.
Sono anni bellissimi. Le difficoltà non mancano, ma la Provvidenza(come dice Ida) ci aiuterà…e miracolosamente da ogni parte arriva tutto ciò di cui si ha bisogno per portare avanti la Colonia: dal cibo fino ai volontari che, sensibilizzati da Ida, sentono forte nel loro cuore il sentimento cristiano e decidono spontaneamente di dedicare il proprio tempo alla colonia, al servizio degli ammalati. Intanto nel Maggio del 1982 Ida Palomba riceve il Premio della Bontà con la seguente motivazione: ” da oltre un trentennio Ida Palomba è al servizio dei poveri e degli ammalati. Con grande spirito di sacrificio e dedizione, con squisita sensibilità di animo si prende cura dei fratelli sofferenti, li assiste, li aiuta spiritualmente e materialmente, specialmente durante i pellegrinaggi e durante il mese di Colonia estiva organizzata per gli ammalati…”.
Nel 1990, poi, incontra Papa Giovanni Paolo II, in occasione della sua visita a Torre del Greco. Il 1° Aprile del 2000 l’Ufficio della Conferenza Episcopale Italiana, attraverso il Segretario Generale della CEI, in occasione del 50° Anniversario della Costituzione dell’Unitalsi di Torre del Greco, attraverso una pergamena, esprime il suo incoraggiamento, il suo plauso alla sottosezione per l’opera fin qui svolta, indicandola come una delle sottosezioni più attive e qualificate d’Italia.
Intanto le Colonie si susseguono e si rimane nei locali della Scuola “La Ginestra” fino al 2001. Gli ammalati che continuano ad arrivare in Colonia sono sempre di più e, cambiando di conseguenza le esigenze, si decide di traslocare nei vicini locali della Scuola “Scappi- S.Elena”, locali che il Comune mette a disposizione dell’Unitalsi.
Intanto Ida comincia ad accusare i primi segni di stanchezza e il suo fisico, sempre molto debole, inizia ad avere i primi segni di cedimento. Ma lei vuole essere, nonostante tutto, ancora presente in mezzo ai suoi “figlioli”, come ama teneramente chiamare gli ammalati. Purtroppo, però, lo stato di salute continua a peggiorare e Ida è costretta a non poter più partecipare alla “sua” Colonia e trascorre gli ultimi anni della sua vita a letto nella sua storica abitazione di Vittorio Veneto. E’ il 12 Giugno del 2009 che si conclude l’esistenza terrena di Ida Palomba.
Le tantissime persone che si recano sia a casa sua che in Chiesa durante i suoi funerali sono la prova tangibile dello sconfinato amore dei torresi per questa donna. Sono presenti tantissimi tra ammalati e poveri che lei ha assistito: tutti per darle l’ultimo saluto. Il resto è storia di oggi: l’eredità che ci ha lasciato Ida è tanto tanto impegnativa.
Ida Palomba ci ha lasciato soprattutto un grande insegnamento: che le opere di carità si possono e si DEVONO fare… Non bisogna essere né santi né eroi, ma persone normalissime che, però, devono desiderare ardentemente (come lo ha desiderato lei) di dare esempio e testimonianza del loro impegno e che che hanno voglia di condividere un ideale, uno stile di vita, una missione. Lei ha fatto della propria vita uno straordinario percorso scandito e accompagnato dai valori della solidarietà, della carità, dell’umiltà …
Immensamente grati, infinitamente grazie, MAMMA IDA!